I trucchi per ingannare l'appetito e accontentare il palato: ecco perché i passati di verdura saziano tanto.
Passato di verdure
Si consiglia spesso a chi ha problemi di peso, di ricorrere a zuppe e passati di verdura come stratagemma per contenere le calorie. Iniziando il pasto con una zuppa ci si sente infatti sazi prima, e diversi studi hanno confermato che le zuppe, nonostante il loro basso apporto energetico, hanno una capacità saziante addirittura superiore a quella dei cibi solidi. Perché questo avvenga e soprattutto quale sia la «ricetta» migliore ai fini della sazietà è però ancora dubbio.
Un chiarimento giunge da una ricerca appena pubblicata on line dall’European Journal of Clinical Nutrition. In questo studio, alcuni ricercatori inglesi, della Oxford Brookes University hanno dato a 12 adulti, in tre giorni diversi, gli stessi cibi (50 grammi di riso, 70 grammi di pollo e 150 grammi di ortaggi) in forme differenti: come cibi solidi; in forma semisolida (pollo e ortaggi erano frullati, il riso veniva aggiunto intero); come crema (frullando tutto, anche il riso). I ricercatori hanno quindi indagato i tre fattori legati alla sazietà: la «pienezza» soggettivamente avvertita, la velocità di svuotamento gastrico (inversamente correlata alla sazietà) e la risposta glicemica al pasto (perché influenza i livelli di insulina che stimolano il centro della sazietà a livello cerebrale). Si è così visto che il consumo del cibo in forma cremosa comporta un maggior senso di pienezza, confermata dai tempi più lunghi di svuotamento gastrico. Tuttavia, con la crema di riso e verdure si osservava anche un maggiore, seppure di poco, innalzamento della glicemia, dovuto alla più rapida digeribilità dei carboidrati nel riso frullato rispetto ai chicchi interi.
La combinazione migliore sarebbe, quindi, quella rappresentata dalla crema di verdura con il riso a chicchi interi, poiché induce un elevato senso di sazietà senza, però, determinare eccessivi incrementi glicemici. «Iniziare il pasto con una zuppa o, meglio, un passato di verdure — commenta Gabriele Riccardi, professore di malattie del Metabolismo all’Università Federico II di Napoli — aiuta a ridurre di circa il 20% l’introito calorico. Frullare o passare le verdure e i legumi libera le fibre in essi contenute e aumenta infatti la consistenza e la viscosità della zuppa, inducendo un prolungato senso di sazietà. Invece, le fonti di carboidrati come il riso, l’orzo, la pasta, le patate devono mantenere la loro integrità (evitare, quindi, le creme, le puree e preferire prodotti integrali) per rallentare il processo digestivo e limitare l’innalzamento della glicemia postprandiale».
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Articolo preso dal Corriere della Sera di oggi!
Bellissima!
La zuppa viene ripresa per la sua importanza anche dai cori di montagna. (sono una grande fan!)
C’è una canzone a riguardo molto bella che fa capire come sedersi ad aspettare che bolli la minestra ha qualcosa di catartico. Fa bene non solo al corpo ma anche allo spirito. Nella sua semplicità c’è tutto, il calore e la sostanza, un ritorno alle cose semplici…
Qui di seguito il testo della canta:
ENTORN AL FOCH
(Trentino)
(1837-1926) – Melodia e parole di Masueto Pedrotti
Armonizzazione A. Benedetti Michelangeli
Entorn al foch se canta,
entorn al foch se varda,
entorn al foch se parla,
se dis come la va.
Boia de ’na minestra; bòi, bòi, bòi!
Se smorza ‘na fiamèla,
se n’ piza ‘n tòch de zoca,
se tira ‘n qua la boza,
e se sta lì a vardar.
Boia de ’na minestra; bòi, bòi, bòi!
Se pensa a la morosa,
a nossa pòra mama,
sé n piza n’altra fiama
che la va drita al cor.
Boia de ’na minestra; bòi, bòi, bòi!
Fòr da la finestrela
se vede do casote:
montagne tute rose
che le sta lì a cucàr.
Boia de ’na minestra; bòi, bòi, bòi!
Su per la capa nera
‘na fila de comete:
per tute ‘ste lumete
se se pòl desmentegar.
La bòie!!!
Bella non vi pare?
Peccato che non ne ho un video…
Roby ci hai fatto un bellissimo regalo. Questa è veramente una chicca. Grazie : )
fantastico.
Per capire quello che sta sotto a questa canta invito tutti a entrare in una casera umida e fredda dopo una giornata di cammino o di lavoro, accendere un fuoco in un larin di pietra con la legna bagnata e...........iniziare un'attesa onesta e sana guardando l'unica luce della stanza con le mani intorpidite e i piedi duri. Magari ingannando l'attesa con delle generose dosi di vino rosso che facilitano il racconto di storie, leggende e confessioni.
Niente i-pad, cellulari o televisione, onestamente esseri umani che condividono paure, miserie e speranze.
Penso che ogni tanto fa bene ricordare anche da dove veniamo !!!!!! che ne dite ???
Che bella immagine, non avevo mai colto questa tua vena poetica Ale, complimenti!
Non è solo una immagine...
io ad esempio, come "qualcun altro" dei membri di scopri la terra, ho vissuto davvero una esperienza simile in montagna. Dormire in un vero e proprio bivacco, con la neve attorno, dopo una giornata di cammino.. le mani fredde anche con i guanti...a preparare una zuppa.Ma non sulla pietra, almeno un fornellino c'era!
La registrazione non è il massimo.......forse qualche corista del CAI presente in questo blog potrebbe farlo cantare durante i prossimi concerti di natale del benemerito!!!!!
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